domenica 14 giugno 2015




alla domanda se la "Medicina dei Significati" non è che una revisione della metamedicina...


 La Medicina dei Significati non è un nuovo modo di definire la metamedicina, né più né meno che quanto la metamedicina non lo sia di altre ricerche sul tema.
Conosco la Rainville e, sinceramente, non ne sposo tutti i presupposti. Comunque, la differenza principale sta forse nel fatto che la Medicina dei Signifciati non indaga solo la causa nascosta della malattia ma si impegna nella sensibilizzazione a più ampio raggio (con intento educativo, dunque) ad una realtà ulteriore rispetto a quella dell'apparenza, della manifestazione o del "fàinomai"..
La ricerca del significato si pone ad ogni esperienza della nostra vita, almeno quando questa, non rimanendo passiva a se stessa, comincia a interrogarsi sulle cose. "Tì estìn?" (che cos'è?) insegnava Platone a damandarsi.. proprio come fanno i bambini, dinanzi alle cose più semplici e naturali..
Esempio: perché determinate festività dell'anno cadono proprio in questa e non in altra stagione? cosa c'è dietro? così posso decidere se rimanere inconsapevole fruitore di ciò che altri hanno deciso anche per me, oppure iniziare un cammino di ricerca di "senso", cercando - con una metafora che amo - di riappropriare "la scorza al nòcciolo delle cose"..

A differenza della metamedicina, questo approccio tenta di ricondursi al "significato" (della malattia come degli eventi della vita) facendo appello alle tradizioni più antiche che da millenni ci parlano di quanto gli organi del corpo umano siano, in realtà degli dèi; anche molto arrabbiati, oggi, come diceva James Hillman, perché non più riconosciuti..
Ecco Prometeo, le cui vicissitudini si fanno "archetipo" di quanto l'organo fagato, in noi, da sempre sussurra.. e grande corrispondenza si trova nella medicina energetica cinese. Oppure, in campo di simbolismo giudaico-cristiano oltre che ellenico (i fondamenti della nostra cultura) si parla di "significati" del corpo umano troppo spesso non còlti e considerati: eppure il "corpo" è così presente nell'antico come nel nuovo testamento.. basti pensare ai capelli dela Maddalena o ai piedi del cristo.. Portare la testa ai piedi: ecco il significato probabile di questo episodio, simbolico più che storico... Chiudere il cerchio lasciando che gli opposti si uniscano "dentro di noi", laddove risiede - per me - l'unica vera realtà.
Corpo è voce dell'inconscio, è vero, ma dell'inconscio collettivo prima che di quello personale, il quele da millenni ha assimilato e fatto suo (fino a livello cellulare) un linguaggio che rischia ora di andare perduto. Per far questo, è necessario uscire dal paradigma "orizzontale" della nostra realtà e innestare, in esso, una dimensione verticale, che diviene "verticalizzante" la nostra stessa coscienza.. Loredana Filippi

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