sabato 10 ottobre 2015

(de) SIDEROPENIA

"dal sintomo al simbolo" www.medicinadeisignificati.it 

mancanza di ferro? forse non ti sei mai fatto alcune domande...

Perché usare il de+ablativo per parlare di un problema tanto comune? non certo per il gusto un po' retrò e maniacale dell'usare le lingue antiche (cosa che peraltro stimolo nella conoscenza). Ma lo vediamo subito. E cerco di sintetizzare, baipassando la lettura chimico-fisica del problema..

Il ferro è certo l'elemento che più qualifica la nostra esistenza in termini umani: permette la respirazione cellulare, in quanto consente all'emoglobina di "agganciare" l'ossigeno.. Inoltre segnala la “fratellanza” e complementarietà del regno animale con quello vegetale, di cui il primo ha assoluto bisogno per la sopravvivenza sul pianeta: non solo il colore “rosso”, simbolo del SANGUE e, quindi, dell’UMANO è, nell’alchimia occidentale, quello che rappresenta l’iniziazione, il momento in cui finalmente l’essere si apre ad una nuova consapevolezza (fase al nero, fase al bianco, fase al rosso) ed è complementare al verde.
Da un punto di vista più chimico-organico, clorofilla ed emoglobina sono le molecole complesse che contraddistinguono i due “regni”, animale e vegetale, e sono soprattutto molto simili fra loro: la principale differenza tra queste è che al centro della molecola di clorofilla c’è il magnesio, mentre nell’emoglobina troviamo il ferro. Per merito di questa somiglianza chimica (che è anche COMPLEMENTARIETA’, poiché il rosso e il verde sono colori che, uniti, danno il bianco), la clorofilla è in grado di aumentare l’ossigenazione delle cellule ed è quindi benefica in caso di anemia.

Ma non è qui che voglio andare a parare, almeno per quanto concerne la Medicina dei Significati, della quale mi occupo al fine di “allargare” (nonché allenare) una certa visione del mondo..
Saper infatti ampliare il proprio orizzonte, non solo percettivo ma di “significato”, vuol dire imparare a “vedere in trasparenza”, per cogliere una sostanza (ciò che sub-stat, che sta sotto) di primo acchito non-visibile delle cose stesse. Ciò che io chiamo, appunto, il SIGNIFICATO, ovvero il SEME generativo il quale, pur non svelandosi nell’immediato, lascia impronta di sé, lascia il suo “nome” (SEM, in ebraico, che significa anche ESSENZA, osso, ossatura, NOME) impresso nelle cose.

Torniamo al ferro, magari CHIEDENDOCI COSA lega tra loro parole così diverse come sideremia e siderurgia.. Le STELLE (lat. sidera) sembrano qui essere il denominatore comune, in quanto il ferro era, all’inizio, appunto di origine meteorica. Metallo pregiato, come rivelano gli antichi poemi omerici 1.

Tuttavia, in greco antico, prima di significare ferro, il termine SIDEROS significava SPADA, ARMA, poi, per estensione semantica, è finito per abbracciare l’idea di FORZA, DUREZZA, e finanche CRUDELTA’ (a questo proposito il colore rosso riporta a Marte, dio della guerra, forse non a caso legato al mondo dell’Umano. Ma qui occorrerebbe una distinzione più precisa 2..) Comunque, la cosiddetta età del ferro, racconta sicuramente di una evoluzione del mondo umano, rispetto a quella precedente.

Da qui l’aggancio al “ferro che dà forza” è immediato.. Senza di esso nel sangue, nella giusta proporzione, il corpo fisico denuncia debolezza, pallore (il ferro è rosso! abbiamo detto sopra), anemia (anche se la mancanza di ferro, pur essendone spesso sinonimo, non è di questo problema l’unica causa).

Il binomio FERRO-FORZA: ecco il link su cui mi preme portare l’attenzione.


Che venga davvero dalle stelle, questa FORZA?


QUELLA forza, che è necessaria all’umano per camminare nel groviglio della vita: per incedere nel BOSCO della vita, luogo oscuro fintanto che non sia SOLARIZZATO dalla consapevolezza.
Ora, QUELLA forza, deve poter dunque “scendere in noi”, proprio come fa il ferro sidereo quando scende sulla terra, illuminandone le notti più buie.

Ma non dimentichiamo che il ferro si estrae, oggi, anche e soprattutto DALLA TERRA: terra e cielo, infatti (forse è questo che sussurra la tradizione??), si raccolgono nel nostro sangue, nel nostro cuore.

Tutto il nostro piano di esistenza si esprime in polarità; naturale che l’uomo esemplifichi questa stessa proprio attraverso la sua “natura conflittuale” da cui forse, l’“obiettivo unificante” o ri-unificante la polarità stessa, sotteso fra i SIGNIFICATI più profondi del nostro esistere3 (coniunctio oppositorum, hieros gamos, il matrimonio sacro di cui parlano le tradizioni).

Noi, ora, per non farci passivi fruitori dell’universo, sia in termini fisici che di consapevolezza, dobbiamo essere in grado di “tirarla giù”, dal cielo, QUESTA forza!

In altre parole: se cominciassimo a pensare davvero che noi siamo i primi artefici della nostra vita e della nostra realtà, ecco che la FORZA/FERRO, in primo luogo dobbiamo darcela noi! o far di tutto per riattivarla..

Questo il più delle volte è quanto la sideropenia ci segnala! Almeno per permettere a quella “esteriore”, rappresentata dall’elemento chimico, di poter “incarnare”, diciamo così, quella più interiore e profonda..


Continuare a pretendere di “infilare qualcosa da fuori” nel nostro sistema, è UNO dei modi di vedere le cose.. ma certo non ci responsabilizza a dovere. Sarà un caso che questo ferro, nella biochimica umana, è così difficile da assimilare, quando introdotto da “fuori”?

Come possiamo pretendere che l’universo ci dia la possibilità di fruire di noi stessi se noi stessi, appunto, siamo i primi a negarci lo “spazio sacro” in cui manifestare ciò che siamo??

Ferro è OSSIGENO o, meglio, possibilità di respiro. RESPIRARE è “LEGITTIMARE A SE STESSI” il proprio spazio sacro, quello dei BISOGNI interiori, l’OSSIGENO INTERIORE che, una civiltà troppo materialista con la fisima del “produrre”, non ci permette di concederci..

Io invito sempre le persone che mi seguono nei percorsi di consapevolezza o nei corsi, a “sostituire il verbo DEVO col verbo POSSO”: e già l’orizzonte si trasforma! L’Io ridiventa ARTEFICE e non vittima che subisce.. e via dicendo. E’ chiaro che non è facile, però… POTREBBE esserlo, più di quanto credo, o diventarlo!

Proviamo dunque a interrogarci sulle nostre priorità: molto facilmente scopriremo che, al di là di quelle imprescindibili, ne esiste tutta una serie che viene messa in pol position solo perché “si usa” farlo, non certo perché lo richiede..
Portare i bambini al cinema o alla festa è cosa sacrosanta (soprattutto come ogni promessa rivolta a loro) ma è un vero bisogno? Non è che magari riesco a salvare capra e cavoli, con l’aiuto di qualcuno, soprattutto se la cosa coincide col mio compleanno e per l’ennesima volta finisce che mi nego ciò che (una certa cultura) mi fa considerare come SUPERFLUO?

Attenzione allora: la domanda fondamentale è “quanto MI LEGITTIMO” la possibilità di ascolto dei miei bisogni? non solo quelli materiali che la cultura patriarcale mi ha educato a considerare quasi come gli unici sulla terra.. E’ un cambiamento di prospettiva, lo so. Ed è questo ciò per cui “lavoro”.

Allora, per concludere, torniamo alle stelle: DE-SIDERA, poiché - forse - è da lì che veniamo. Forse ci dobbiamo pure tornare. E se, per rafforzare questo FERRO, che è ben altro rispetto a quello conosciuto o è quanto meno SUO COMPLEMENTARE.. cominciassimo a de-SIDERARE o semplicemente “desiderare”, fortemente, intensamente, totalmente e incessantemente di far nostro CIO’ CHE SIAMO, che “siamo venuti (e tenuti) a essere”??

Cominciamo a INTERROGARCI un po’, a CHIEDERCI IL PERCHE’ delle cose, anziché perpetuare il non-capisco-ma-mi-adeguo… Può essere che scopriremo la nostra CAPACITA’ DI VOLERE, di DESIDERARE, non evocando (che è troppo debole come immagine) ma letteralmente e potentemente INSPIRANDO (cioè incarnando) quella forza, “tirandola giu’” dalle stelle: così essa sub-stanzierà le nostre vite, nutrendole di significato.

La storia non finisce qui, ovvio… non finisce mai in realtà, e forse non è neppure cominciata!
Diciamo che è una lunga storia. Lunga ma APPASSIONANTE!! E’ la NOSTRA storia…
E’, forse, la storia del nostro FERRO INTERIORE, quello che dà forza al nostro DESIDERIO poiché - non dimentichiamolo - è lui che QUI CI HA CHIAMATO: siamo tutti figli di un grande desiderio..

Purtroppo sì, è lama a doppio taglio: necessaria ad attraversare l’intreccio, spesso spinoso e all’apparenza inestricabile, delle nostre vite. Concedersi ad essa senza la consapevolezza di quale sia la sua potenza è pericoloso: nello stesso modo in cui, il cammino dell’umano nel mondo della polarità, del dubbio e dell’attrito, sicuramente lo è, più di una beata e INCONSAPEVOLE permanenza in un limbo dorato dove ancora nulla nasce, o nell’EDEN, morbido e silenzioso, dove ancora il saggio serpente non ha fatto la sua comparsa..
















1 - Omero considera il ferro un bene pregiato , facente parte di una serie di oggetti preziosi che vengono regalati con l’oro. Ciò spiega le citazioni di un ferro bene di pregio difficile da ricavare ( Iliade , libro VI , verso 48 : faticosissimo ferro) fra oggetti in bronzo del XIII° secolo a: C. Nell’Iliade il FERRO è un metallo quasi prezioso… Per i giochi funebri in onore di Patroclo , Achille offre FERRO come premio: esso era già di uso comune al tempo del poeta, come attestano le similitudini 
e gli usi del tipo “cuore di FERRO”.


2-“L’homme est coupé en deux” (Annick de Souzenelle). “L’uomo è doppio” (R. Steiner). L’Uomo è SIMBOLO di terra e cielo, li riunifica, vivendo “a metà” tra di essi, figlio che porta e riproduce in sé i suoi genitori.


9 ottobre 2015

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