martedì 9 ottobre 2012

IMPARARE... DAI NOSTRI SINTOMI



www.medicinadeisignificati.it

La medicina cosiddetta "ufficiale" si approccia al "malato" più come ad un’auto da riparare che come ad una persona dotata di anima e volontà, paure o stanchezze, gioie o desideri, la sfera "interiore" insomma, legata ai vissuti strettamente personali dell'individuo, alle sue emozioni, altrettanto "strettamente" legata, questa, alle origini, profonde e nascoste, della sua stessa malattia. Ma dato che la condizione di "malato" ci accomuna tutti, i casi sono due: o ci accontentiamo di imputare il lato oscuro della nostra vita ad un incompreso destino, finendo così per accreditare alla malaugurata sorte tutti i nostri insoluti e le storie di vita inevitabilmente intessute di problemi, insuccessi, incidenti, oppure cominciamo a guardare ad essi come a qualcosa di "significante" anzi, come a vere e proprie "segnalazioni" che, lungo il cammino, intervengono per rimetterci sulla giusta strada ed apportare le opportune correzioni alla rotta.


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Comprendere il messaggio che la malattia ci porta e integrarlo nella nostra vita: così è possibile IMPARARE DAI NOSTRI SINTOMI, e crescere…
La "malattia", o il "problema" di qualunque tipo e di qualsivoglia ambito che abbia ad interessarci, può divenire così un vero e proprio apprendistato… 

Potremmo farne a meno?!? volentieri!!! ma, come pur succede da che mondo è mondo, a scuola - e su questo nessuno avrebbe mai a ridire - difficilmente la maestra insegnerebbe a risolver problemi portandoci a giocar nel prato... Né tantomeno un professore universitario - ché tanto più si cresce, tanto più i problemi si complicano - penserebbe mai di insegnare la metrica greca facendoci sillabar filastrocche e canzoncine. Ovvio. 

Quindi, la stessa cosa avviene se iniziamo a guardare alla vita in senso evolutivo: come tutto ciò che si manifesta nel nostro universo, siamo "nati per crescere"... e questo, inteso nel senso della consapevolezza interiore, può esser contemplato solo nella sua fase edificante...
In altre parole: si nasce, si cresce, si muore... ma mai alla consapevolezza! Essa, in realtà, è l'unica vera "eredità" che ci porteremo dietro... e che nessuno - ad eccezion fatta di noi stessi - sarà mai in grado di boicottare...

Occorre “guidare” l’individuo in questo difficile cammino, senza giudicarlo e tantomeno colpevolizzarlo… egli ha bisogno di tutta la sua forza per scoprire, a piccoli passi, personalmente compiuti e sempre nella misura delle sue “possibilità”, il proprio unico rapporto con ciò che la malattia gli rivela. Colpevolizzare o colpevolizzarsi, così come deresponsabilizzarsi imputando tutto ad un cieco destino, significa precludersi le straordinarie possibilità di crescita che la malattia offre…
  
Al di là di questa premessa, credo necessaria, la storia continua... www.medicinadeisignificati.it






progetto "Medicina dei Significati": counseling, shiatsu e Medicina Tradizionale Cinese, addestramento Hara, floriterapia, gruppi di crescita personale.  

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