a
proposito di "significati" (e "significanti") dei luoghi corporei - ma è
solo un'ipotesi, non so se qualche glottologo di passaggio me la può
confermare...
L'anca (fr. hanche, ingl hip, ted. hüfte, ebr. ירך),
la cui articolazione è struttura portante del corpo umano, base
(capovolta) dei due pilastri centrali (Yakim e Boaz) che si fondono
nell'Uno del bacino (luogo "talamico" dell'unione/ri-unione, generativa
di nuove realtà): potrebbe questo termine derivare dalla radice
paleo-ebraica "ank" che significa "stare in verticale" e da cui deriva
anche il termine "anokhi" che significa "Io"?
Curiosità: lat. ancus = signore, padrone, re ma anche (agg) "curvo"...
"Alzati
e cammina", ovvero ergiti sulla forza delle tue "anche", che è la forza
del'Io consapevole, che si "verticalizza" quando prende coscienza di
sé... Nell'umano, l'anca è il luogo corporeo che permette la
verticalizzazione fisica... quindi, permette di "entrare nell'ascolto",
ovvero stare in equilibrio e in un atteggiamento tale per cui io possa
pronunciare con tutta la mia forza l'"Io" che sono e che desidero
essere.
Significativa
è la ferita all'anca di Giacobbe, quando combatte tutta la notte con lo
sconosciuto guerriero che si rivela poi essere un angelo.. Giacobbe
combatte sulle rive del fiume che porta il suo stesso nome e mentre sta
andando a combattere contro il fratello... (l'altra parte di sè che, non
riconosciuta, lo rende ferito e "zoppo")
(da Pensieri spensierati...)
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