mercoledì 5 dicembre 2012

a proposito di "intento" e di "senso di vita": ecco il mio...

Il mio "intento ideale" è quello di lavorare per una "educazione all"invisibile" (si potrebbe anche leggere "esoterica", in senso strettamente etimologico, ma oggi questo termine si presta a fraintendimenti) e per costruire la sensibilità ad essa necessaria affinché la visione del mondo materialistica sia integrata da una visione evolutiva della vita. Non riuscendo più a credere al caso, se non a quello con la C maiuscola, il mio intento diviene quello di de-codificare ciò che nella vita si presenta esteriormente, rendendolo "significante" la tappa del cammino che stiamo percorrendo.

Il mio "intento concreto", dunque, è quello di seguire e guidare le persone che, momentaneamente "disperse" lungo la strada del "senso di vita", abbiano a ritrovare la giusta "direzione" che permetta loro di "camminare incontro a se stesse", riconoscendo la vita stessa mai come "muta" ma silenziosamente e costantemente significante. Così, anche nel processo di guarigione, che cela una incredibile occasione per ritrovar la strada...


Sono sempre più convinta che, senza la "cultura" di cui sopra, il mondo non potrà che confrontarsi sempre più amaramente con l'opacità dei muri della "piccola stanzetta" (leggi visione della vita) che ci ospita, invece di apprendere a render gli stessi "trasparenti", per superar l'inganno di quella stessa opacità che li rende prigione. Inaugurando una "visione della trasparenza" (il mondo non finisce fin dove io posso vedere...) ed un "cammino di significanza" che ci rimetta in contatto con la strada del Senso, il Significato che si fa direzione, in un universo finalmente non più così freddo e indifferente all'avventura umana.

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