Il mio "intento ideale" è quello di lavorare per una "educazione
all"invisibile" (si potrebbe anche leggere "esoterica", in senso
strettamente etimologico, ma oggi questo termine si presta a
fraintendimenti) e per costruire la sensibilità ad essa necessaria
affinché la visione del mondo materialistica sia integrata da una
visione evolutiva della vita. Non riuscendo più a credere al caso, se
non a quello con la C maiuscola, il mio intento diviene quello di
de-codificare ciò che nella vita si presenta esteriormente, rendendolo
"significante" la tappa del cammino che stiamo percorrendo.
Il mio "intento concreto", dunque, è quello di seguire e guidare le
persone che, momentaneamente "disperse" lungo la strada del "senso di
vita", abbiano a ritrovare la giusta "direzione" che permetta loro di
"camminare incontro a se stesse", riconoscendo la vita stessa mai come
"muta" ma silenziosamente e costantemente significante. Così, anche nel
processo di guarigione, che cela una incredibile occasione per ritrovar
la strada...
Sono sempre più convinta che, senza la "cultura" di cui sopra, il mondo
non potrà che confrontarsi sempre più amaramente con l'opacità dei muri
della "piccola stanzetta" (leggi visione della vita) che ci ospita,
invece di apprendere a render gli stessi "trasparenti", per superar
l'inganno di quella stessa opacità che li rende prigione. Inaugurando
una "visione della trasparenza" (il mondo non finisce fin dove io posso
vedere...) ed un "cammino di significanza" che ci rimetta in contatto
con la strada del Senso, il Significato che si fa direzione, in un
universo finalmente non più così freddo e indifferente all'avventura
umana.
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