mercoledì 29 aprile 2015

MIO FIGLIO



ti ho sognato, un giorno,
ed era come un quadro...
bellissimo, perfetto, 

come la gioia che mi dava.

Poi ero triste
perché capivo
che era solo un quadro.

Ma il quadro poi mi dice qualcosa:
voglio essere tuo…
ed io non credevo, non potevo credere
che lo volesse davvero.

Chi sono io, mi son detta?
Non sarò mai così brava…
non potrò mai disegnare così bene…
neppure pollicino mi vorrebbe…

Ora il quadro è lì, davanti a me…
E i suoi colori sono cangianti, a volte avvolti 
nell’ombra, a volte
splendenti come la luce… 

E ridono e piangono
proprio come faccio anch’io.

Quando mi avvicino, però,
si zittiscono, e tornano immobili,
di un solo colore che li illumina.

Allora scorgo luce e buio
nel loro gioco danzante,
nel loro cercarsi, per capire di sé.

E’ il mio quadro… lo amo.
Così com’è.



2014

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