Le
streghe e l'antica religione delle donne e
della natura
estratto
del libro di Loredana Filippi
Al
di là del velo.
Il rito dell'incontro fra la
morte e la vita, da Halloween all'antica Samhain
Ecco
dunque comparire, durante le celebrazioni di Halloween-Samhain,
le rappresentazioni di scheletri e fantasmi, simboli
della morte, del diavolo e altre creature malefiche.
Fra questi anche le donne, vecchie e sapienti, presto
negativamente connotate come streghe, custodi del sapere
nascosto circa i misteri della vita, della nascita come
della morte. Misteri del passaggio, segreti che, nel
mondo celtico come in molte antiche culture, erano quasi
sempre affidati alle donne, detentrici appunto di speciali
conoscenze e di quella speciale saggezza di cui la natura
le aveva rese depositarie.
Si trattava di un sapere antico quanto pericoloso, almeno per l’ufficialità politica e religiosa dei tempi quanto per la cultura maschile e patriarcale che spesso inconsciamente lo temeva. Fu così che le streghe con i loro fuochi infiammarono le fantasie diaboliche della cultura cristiana contrapposta al paganesimo. Le stesse che finirono a perire sui roghi, in numero imprecisato, per secoli.
Protagoniste
della non accettazione del potere costituito, streghe-eretiche-ribelli
(ma anche sapienti-guaritrici-veggenti) le donne hanno
da sempre sfidato riti, pregiudizi e paure (maschili),
facendosi signore della vita e della morte: ad esse
spettava il sostegno del parto così come l’accompagnamento
al congedo finale, insieme alla cura del malato, come
dei figli e della casa..
La
“religione delle donne”, la più antica
forse di tutte le religioni, è sorella da sempre
della religione della natura. Come la donna è
legata alla casa, che abita, custodisce e onora, così
la “religione delle donne” lo è a
quella della natura, che è casa della casa…
Nella casa come nella natura, la donna ha sempre ricercato
la forza o le forze necessarie per nutrirsi e rigenerarsi.
Una speciale risonanza lega fra loro tutte le polarità femminili, declinazione di un unico archetipo; il desiderio-potere, tutto maschile, sul controllo e sottomissione della donna come dell’ambiente, non è che una delle tante conseguenze. In alcuni luoghi di natura, tuttavia, queste forze potenti e tutt’altro che docili, sono rimaste scolpite nell’immaginario collettivo, “pietra-archivio” della nostra storia, tanto da creare singolari associazioni, evidenti anche nei nomi che tali luoghi hanno saputo conservare nel tempo.
Una speciale risonanza lega fra loro tutte le polarità femminili, declinazione di un unico archetipo; il desiderio-potere, tutto maschile, sul controllo e sottomissione della donna come dell’ambiente, non è che una delle tante conseguenze. In alcuni luoghi di natura, tuttavia, queste forze potenti e tutt’altro che docili, sono rimaste scolpite nell’immaginario collettivo, “pietra-archivio” della nostra storia, tanto da creare singolari associazioni, evidenti anche nei nomi che tali luoghi hanno saputo conservare nel tempo.
“Da
sempre le donne, appena hanno potuto, si sono messe
a ballare. Da sempre il potere costituito, fatto di
preti e di zelanti difensori della morale, ha cercato
di impedirlo: sono riusciti a trasformare le danze delle
streghe in orge sfrenate in cui si faceva sesso col
diavolo. Ma, quasi sempre, le rivolte popolari cominciavano
e terminavano con danze festose...”
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