lunedì 13 maggio 2013

La rinascita del rituale

sabato 19 maggio 2013
h. 16,00 - 18,30
La rinascita del rituale
riabilitare il rito,
come momento magico di risveglio delle energie di guarigione.
 


In psicogenealogia e nelle costellazioni immaginali, l’individuazione del mitema
che sospinge una persona nel vortice degli eventi della propria vita
rimane sterile, se non è accompagnata da un rito, inteso come una metodologia per lavorare sul profondo*.
Ponte tra macrocosmo e microcosmo, tra inconscio e coscienza, terra degli uomini e terra degli dei, visibile e invisibile dell’essere, scopo del rito è il “mettere in azione” una consapevolezza, una presa di coscienza che, conquistata ad un primo livello, va poi trasferita nel profondo, parlando un linguaggio che l’anima possa riconoscere...  Il rito permette l’interiorizzazione della consapevolezza, porta ordina nel caos e, soprattutto, offre la possibilità di trasformare ciò che, agli occhi della mente, appare chiuso in una realtà unica ed immutabile, riaprendo gli orizzonti della possibilità infinita e
riconquistando quella “visione di trasparenza” che il mondo oggi ha perduto, incapace di riconoscere in se stesso più nulla che sia segno ed espressione di verità superiori.
***

''La rovina degli stati, la distruzione delle famiglie e l'annientamento dei singoli
è sempre cosa preceduta dall'abbandono dei riti...
essi forniscono i canali attraverso i quali noi possiamo cogliere le vie del cielo...''
LI KI (Il Libro dei Riti),7,4,6




***


* Numerose sono le funzioni del rito: quella sociale (funzione di collante/identificante sociale); quella psicologico-sociale (mi sostiene e fortifica poiché riconferma la mia identificazione e fornisce ritmo alla mia vita); quella religiosa, che permette il contatto con la dimensione trascendente e quella psicologica profonda che, utilizzando il potere del simbolo (“immagine” evocante e polivalente) permette di ristrutturare condizioni di autoidentificazione profonde e ricostruire su nuove basi, proprio come negli antichi riti di morte/rinascita. Fondamentalmente, il rito (come il simbolo... del resto, in quanto esso non è che un “contenitore-attivatore” di simboli) agisce una funzione di ponte-zattera, in grado di traghettare il significato-senso da una sponda all’altra della coscienza, agendo in altre parole una modalità per comunicare con l’inconscio. Il rito è dunque un tramite, attraverso il quale comunicare con la propria divinità interiore... 

*** 
“Per l’uomo moderno cause ed effetti si trovano entrambi sul piano fisico, nello spazio e nel tempo. Per l’uomo antico, invece, il piano fisico contiene solo gli effetti e nulla si produce nell’al-di-qua
che non si sia già prodotto nell’al-di-là, nell’invisibile” (J. Evola)






Luogo di incontro, confronto ed esperienza.
a cura della dott.ssa Loredana Filippi
presso:
Centro Ahimsa,
Via Marciano, 9
(angolo Viale Argonne)




- è previsto un compenso spese di 10 euro -
segnalate cortesemente, al più presto, la vostra presenza
e, se credete, fate pure girare la comunicazione alle
persone da voi selezionate


Loredana
02 26 82 06 08
338 86 03 062
ps: consigliamo sempre un abbigliamento comodo!





Dal Significato della malattia, al Senso della vita.
Progetto per una Educazione all'Invisibile

Tecniche corporee, psicocorporee ed energetiche, di matrice orientale e occidentale,
ad approccio immaginale e nonterapeutico:
la malattia come informazione,
psicogenealogia e costellazioni familiari ad approccio immaginale
counseling motivazionale e psicoenergetico (anche on line)
floriterapia podovertebrale applicata alla rimozione dei traumi
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trattamenti Shiatsu
addestramento HARA
percorsi di crescita personale

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