sabato 19 maggio
2013
h. 16,00 -
18,30
La rinascita del
rituale
riabilitare il rito,
come momento magico di risveglio
delle energie di guarigione.
In psicogenealogia e nelle costellazioni immaginali, l’individuazione del mitema
che sospinge una persona nel vortice degli eventi della propria vita
rimane sterile, se non è accompagnata da un rito,
inteso come una metodologia per lavorare sul profondo*.
Ponte tra macrocosmo e microcosmo, tra inconscio e
coscienza, terra degli uomini e terra degli dei, visibile e invisibile
dell’essere, scopo del rito è il “mettere in azione” una consapevolezza, una
presa di coscienza che, conquistata ad un primo livello, va poi trasferita nel
profondo, parlando un linguaggio che l’anima possa riconoscere... Il
rito permette l’interiorizzazione della consapevolezza, porta ordina nel
caos e, soprattutto, offre la possibilità di trasformare
ciò che, agli occhi della mente, appare chiuso in una realtà unica ed
immutabile, riaprendo gli orizzonti della possibilità infinita e
riconquistando quella “visione di
trasparenza” che il mondo oggi ha perduto, incapace di riconoscere in se stesso
più nulla che sia segno ed espressione di verità
superiori.
***
''La rovina degli stati, la distruzione delle famiglie e l'annientamento dei singoli
è sempre
cosa preceduta dall'abbandono dei riti...
essi
forniscono i canali attraverso i quali noi possiamo cogliere le vie del
cielo...''
LI KI (Il Libro dei
Riti),7,4,6
***
* Numerose sono le funzioni del rito: quella sociale (funzione di
collante/identificante sociale); quella psicologico-sociale (mi sostiene e
fortifica poiché riconferma la mia identificazione e fornisce ritmo
alla mia vita); quella religiosa, che permette il contatto con la dimensione
trascendente e quella psicologica profonda che, utilizzando il
potere del simbolo (“immagine” evocante e polivalente)
permette di ristrutturare condizioni di autoidentificazione profonde e
ricostruire su nuove basi, proprio come negli antichi riti di
morte/rinascita. Fondamentalmente, il rito (come il simbolo... del
resto, in quanto esso non è che un “contenitore-attivatore” di simboli) agisce
una funzione di ponte-zattera, in grado di traghettare il
significato-senso da una sponda all’altra della coscienza, agendo in altre
parole una modalità per comunicare con l’inconscio. Il rito è dunque un tramite,
attraverso il quale comunicare con la propria divinità
interiore...
***
“Per l’uomo moderno cause ed
effetti si trovano entrambi sul piano fisico, nello spazio e nel tempo. Per
l’uomo antico, invece, il piano fisico contiene solo gli effetti e nulla si
produce nell’al-di-qua
che non si sia già prodotto
nell’al-di-là, nell’invisibile” (J. Evola)
Luogo di incontro, confronto ed
esperienza.
a cura della dott.ssa Loredana Filippi
presso:
Centro Ahimsa,
Via Marciano, 9
(angolo Viale Argonne)
- è previsto un compenso
spese di 10 euro
-
segnalate cortesemente, al più presto, la vostra
presenza
e, se credete, fate pure girare la comunicazione alle
persone
da voi
selezionate
Loredana
02 26 82 06
08
338 86 03
062
ps: consigliamo sempre un
abbigliamento
comodo!
Dal Significato della malattia, al Senso della vita.
Progetto per una Educazione
all'Invisibile
Tecniche corporee, psicocorporee ed energetiche, di matrice orientale
e occidentale,
ad approccio
immaginale e
nonterapeutico:
la malattia come
informazione,
psicogenealogia e costellazioni
familiari ad approccio
immaginale
counseling motivazionale e
psicoenergetico (anche on
line)
floriterapia podovertebrale
applicata alla rimozione dei
traumi
fiori di Bach per adulti e
bambini
trattamenti Shiatsu
addestramento HARA
percorsi di crescita
personale
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