mercoledì 27 novembre 2013

Il tempo dell’Avvento e la Kénosis divina: il superamento della solitudine e della grande illusione dell’abbandono.

domenica, 1 dicembre 2013


h. 11,00 – 12,30

Milano, Centro Ahimsa, via Marciano 9 

Fare esperienza cosciente del contenuto di “preparazione” delle 4 settimane di Avvento nell'avvicinarsi al Solstizio d'Inverno.

Ci avviamo verso il periodo più buio dell’anno. Il momento in cui il sole sembra scomparire mentre il freddo ed il gelo sopravvengono coi loro rigori. E’ il tempo in cui è stata collocata la nascita del Cristo, in risonanza con altre antiche tradizioni, come gli antichi culti mitraici e quelli, ancora più antichi, legati alla rinascita del sole. La celebrazione del cosiddetto Natalis solis invicti risale infatti a tempi antichissimi e ad essa si è volutamente sovrapposta la ricorrenza cristiana.

Cosmologicamente è il momento più critico dell’anno, ma per coglierne l’intrinseca difficoltà occorre portarsi col pensiero ai tempi in cui non esisteva luce elettrica né alcun tipo di riscaldamento sicuro.

L’uomo si percepiva solo, lanciato in un cosmo freddo e indifferente. E’ il momento delle prove. Si dice che Dio si ritira, gradualmente, per permettere al figlio dell’uomo di essere. E’ l’atto d’amore più grande; l’atto della madre che, come la marea, sa ritirarsi, affinché il figlio sia. E’ detto il momento della Kénosis divina, della “ritrazione di Dio”: esso, come la madre e come la marea, si ritrae e si ritira quasi nascondendosi: il suo è un “esserci e non-esserci” al contempo. E’ la realtà esoterica che sottostà a tutte le prove.

Il tempo dell’Avvento è il momento migliore dell’anno, dice Rudolf Steiner il padre dell’antroposofia, per sviluppare le qualità animiche e morali indispensabili al prosieguo del cammino e, soprattutto, all’evitare la trappola delle false conoscenze, illusioni di un potere non ancora maturo e solo illusoriamente conquistato.

Mano a mano che ci si avvicina al momento più buio (che si rivelerà poi quello in cui un “nuovo sole” sorge) l’uomo è portato gradualmente a incontrare a se stesso, superando la solitudine e la grande illusione dell’abbandono...

“Kenosi vuol dire che Dio ama, senza imporsi e senza fare violenza, senza gloria e quasi nascondendosi, bussando alla nostra porta e rispettando la nostra libertà.”

“E infine la kénosi deve essere anche per noi la modalità con cui incontrare Dio: Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Saremo uniti a Cristo nella misura in cui "spoglieremo" noi stessi”.


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domenica, 1 dicembre 2013

h. 11,00 – 12,30

presso:

Centro Ahimsa, via Marciano 9 – Milano



- incontro a libero apprezzamento -



è assolutamente necessaria la prenotazione 
entro
 venerdì 29 novembre



338 – 86 03 062

02 – 26 82 06 08


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