lunedì 27 ottobre 2014

La rinascita del rituale


Riabilitare il rito, come momento magico
di risveglio
delle energie di guarigione. 


In psicogenealogia e nelle costellazioni immaginali, l’individuazione del mitema che sospinge una persona nel vortice degli eventi della propria vita rimane sterile, se non è accompagnata da un rito, inteso come una metodologia per lavorare sul profondo.
Ponte tra macrocosmo e microcosmo, tra inconscio e coscienza, terra degli uomini e terra degli dei, visibile e invisibile dell’essere, scopo del rito è il “mettere in azione” una consapevolezza, una presa di coscienza che, conquistata ad un primo livello, va poi trasferita nel profondo, parlando un linguaggio che l’anima possa riconoscere...
Il rito permette l’interiorizzazione della consapevolezza, porta ordine nel caos e, soprattutto, offre la possibilità di trasformare ciò che, agli occhi della mente, appare chiuso in una realtà unica ed immutabile, riaprendo gli orizzonti della possibilità infinita e riconquistando quella “visione di trasparenza” che il mondo oggi ha perduto, incapace di riconoscere in se stesso più nulla che sia segno ed espressione di verità superiori.

''La rovina degli stati, la distruzione delle famiglie e l'annientamento dei singoli è sempre cosa preceduta dall'abbandono dei riti... essi forniscono i canali attraverso i quali noi possiamo cogliere le vie del cielo...''  (Il Libro dei Riti)
“Per l’uomo moderno cause ed effetti si trovano entrambi sul piano fisico, nello spazio e nel tempo. Per l’uomo antico, invece, il piano fisico contiene solo gli effetti e nulla si produce nell’al-di-qua che non si sia già prodotto nell’al-di-là, nell’invisibile” (J. Evola)


MEDICINA DEI SIGNIFICATI
“L’anima si ammala perché perde il significato delle cose”




Informazioni: 
dott.ssa Loredana Filippi, info@medicinadeisignificati.it

 



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