Contrastiamo il gioco di chi ci VUOLE rendere tali...
Che strana condizione
quella dell'uomo di oggi... sempre più "solo", nonostante la
"rete", nonostante il suo esser sempre reperibile e
"collegato", appunto...
Viviamo ammassati gli uni gli altri nelle città, nei pullman urbani, sul
maricapiede del metrò o in coda dinanzi ad uno sportello... Ma come viviamo? Io
dico "avvolti da una pellicola di domopac": trasparente sì, ma
isolante...
Ovviamente, il
contatto, quello vero, può anche far paura poiché, in realtà, ci hanno educati
a temerlo... Eppure è un grandissimo strumento terapeutico... base e fondamento
di tanti altri "cammini".
Recuperiamo la
confidenza con esso: per scoprire l'altro e tornare a camminar mano nella mano,
non più diffidenti ma collaboranti e reciprocamente sostenenti.. Per riaprire
la porta al migliore dei nostri amici: me stesso.
Altrimenti, facciamo
il gioco di chi ci vuole TENERE SEPARATI e quindi sempre più DEBOLI,
prevedibili, dominabili... Usciamo dall'illusione della separatezza e
rafforziamo il nostro potenziale di unione e ri-unione - che è CONOSCENZA! Con
noi stessi, innanzitutto!
Frequentare l'ascolto per promuovere l'incontro:
Sentire il corpo, scoprire le emozioni
Laboratorio di addestramento al "contatto"
Frequentare l'ascolto per promuovere l'incontro:
tra il Corpo e la Mente,
tra l'Io e l'Altro,
tra il visibile e l'invisibile dell'essere
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