lunedì 16 dicembre 2013

Milano, sabato 21 dicembre 2013

Natale e pre-natale: il mistero dell’esistenza prima del tempo

con Luca Sermoneta e Loredana Filippi

“Nel principio Dio crea Te, che sei cieli, e Te, che sei terra”

Cari Amici,

quest’anno ci offre la possibilità di celebrare l’equinozio con un’occasione davvero speciale, in cui il nostro Nemeton si arricchirà del prezioso contributo del dottor Luca Sermoneta, medico e antroposofo.

In un percorso di risalita verso la fonte dell’essere, alla ricerca dell’origine-prima che precede addirittura il concepimento, si porrà l’occasione per illustrare il mistero dell’attimo, intriso di eternità, in cui avviene il passaggio dal non-tempo al tempo, in cui creato ed increato dialogano ancora reiterando il sacro rito degli Inizi, dalla “separazione delle acque” nel Beresit iniziale-incipit della Torà, alla “rottura delle acque” che veicolano la nascita, o “le nascite”, nel mondo biologico ma non solo.

La conoscenza del mistero prenatale è anche occasione per superare l’inconsapevole “opportunismo”, che generalmente vede come unico depositario delle nostre attenzioni il tempo post mortem. Eppure, nihil ex nihilo: sicuramente uno dei più grandi insegnamenti.

Rudolf Steiner e la grande Annick de Souzenelle saranno i promotori invisibili del nostro cammino.

Vi aspetto davvero con grande piacere,

Loredana

sabato 21 dicembre 2013

ore 16.00 – 19.00

presso il

Centro

AHIMSA

Via Marciano, 9

- è richiesto un compenso spese di 15 euro -

segnalate cortesemente la vostra presenza

e, se credete, fate pure girare la comunicazione alle

persone da voi selezionate

Loredana

02 26 82 06 08

338 86 03 062

info@medicinadeisignificati.it

Nessun commento:

Posta un commento

Potere e Sapere

per la conciliabilità di Potere e Sapere...

Noi vogliamo restituire

Potere

alle Persone che sanno,

anche se esse non l'hanno mai cercato.

Non il potere della forza, dell'egoismo, che è potere dell'Illusione. Che è Falso Potere, ma il

Potere della Verità.

Che non deve affermare se stessa,

che non chiede di essere riconosciuta, ma che riconosce, essa stessa, al di là delle illusioni e delle apparenze, la

Realtà ultima e UNA delle cose.

Noi cerchiamo non il Potere, ma la Forza dell'Essere,

che emana, per il semplice fatto che è.

Che non può essere cercata, ma solo ri-cercata, che non può essere affermata, ma solo riscoperta, che chiede, quale suo unico nutrimento,

il Pianto della Fiducia e dell'Amore.

MdS, 1-2-2013

Abbiamo bisogno di Anima...

Abbiamo bisogno di Anima...

Essa è la grande sofferente del nostro tempo! Accantonata, dimenticata, a volte appena sufficientemente "tollerata" (con un sorriso e una carezza, come si fa per i bambini quando devi a tutti i costi metterli tranquilli) ma non seriamente presa in considerazione...

Schiacciata dalla supremazia di una logica sempre più fredda e razionale, "necessaria" ma incompleta in se stessa... l'anima dorme, dorme un sonno troppo spesso obbligato, un sonno indotto, sintetico... che non può durare se non col pericolo di trasformarsi nel definitivo silenzio che azzera e annichilisce ogni cosa. Poiché Anima non è solo quella dell'umano: è quella di tutto il pianeta che lo sorregge e lo nutre...

Le ragioni dell'anima sono scomode al modello di vita che l'uomo ha creato, che oggi tristemente abita e che, ancora più tristemente, considera l'unico idoneo per portar i suoi passi nel mondo... per continuare un cammino verso il "cielo" falsamente luminoso dell'ambizione... Cielo di luce non vera, illusoria, fallace!

Mettiamoci in cammino per risvegliarla. Essa sfida ogni emergenza energetica, non teme blackout e non necessita di alcuna rete di supporto... poiché vive di luce propria e si alimenta man mano che viene, per così dire, sfruttata...

Risvegliamo la "farfalla" in noi: l'antica Psyché oggi ridotta a mera "psiche" che vive in contrapposizione ad un Soma ancora troppo lontano dalla consapevolezza di sé... Che necessariamente si accontenta di ridursi a suffisso di aride parole poiché vuote di anima vera.
Il cammino è iniziato... tanti di noi già lo percorrono... occorre riconoscersi per fare popolo! Popolo del Sentire e non solo del Capire! Popolo che sa ri-tornare a ciò che, da sempre, l'Umano è... Camminando verso se stesso.

La Medicina ha bisogno di Anima...

Ha bisogno di recuperare ciò che ha perduto per strada... Necessariamente forse... Tuttavia, oggi, vera scienza sarà solo quella che si dimostrerà capace di non dimenticare il suo "altro lato", la sua parte oscura, il contrario di sé...
Sarà quella che si disporrà alla costruzione del Ponte, il ponte che collega le due sponde del fiume della vita, facendo conciliare l'inconciliabile, ricongiungendo il diverso e legittimando l'opposto sino a riconoscerlo come fratello.

Tuttavia, al di là del gioco evocativo delle parole, al di là del "sogno" partorito dal "segno" che queste generano e lasciano, il concetto fondamentale è che la scienza ortodossa non può più proseguire in un cammino unilaterale legittimato unicamente dalla logica della ragione, necessaria quanto incompleta.

Proviamo a dare un Volto alla patologia, a qualsivoglia patologia, e vedremo che ben presto tutto cambia! Il chirurgo deve, necessariamente, isolare col tradizionale panno verde delle sale operatorie, la parte del corpo sulla quale dovrà "incidere", col suo agire... Dovrà separare anche il paziente, magari solo parzialmente anestetizzato, esiliando (o a volte credendo di farlo) non solo i recettori nervosi che ne trasmetterebbero il dolore fisico, ma anche quelli emotivi... (e questi, purtroppo, spesso son del tutto ignorati!!)

Tale separazione, tale isolamento, è LEGITTIMO! Anzi, necessario poiché, "isolando" materialmente la parte chirurgicamente interessata egli, in una metafora molto reale, "isola" in realtà se stesso, la sua parte emotiva che non solo va protetta da un inutile co-involgimento ma che potrebbe altrimenti rivelarsi, davvero, pericoloso ostacolo. Occorre lucidità razionale, fermezza... L'emozione invece è onda, è acqua, va bloccata. Fin qui, tutto bene...

Fin qui, però... e poi?
Quanti sono quei chirurghi che, maghi del mestiere e generosi operatori nella loro missione, sanno tuttavia recuperare l'altra "gamba" del loro essere (affinché questo non si riveli zoppo...) utilizzandola al di fuori della sala operatoria? A volte basta un sorriso, un ammiccamento d'alleanza, segno di comprensione... Quanti si interrogano sul fatto che, anche questo, è Medicina?

Perché la moderna Medicina sia realmente in grado di sanare, essa deve poter ri-sanare o completare se stessa, re-integrando la sua parte mancante... Nel modo giusto e nel momento giusto... Non c'è bugiardino che allarmi, non c'è alcuna controindicazione...